martedì 13 novembre 2007

ANCORA PODIO PER LA MUGGESANA



ANCORA PODIO
Ancora un terzo posto per Simone Fratti al Trofeo Villanova.La manifestazione internazionale vedeva in gara sette nazioni: Austria, Francia,Belgio,Croazia,Slovenia,Romania e Italia, presente con squadre presenti da diverse regioni. Protagonista nella sua categoria il nostro Simone che con una fantastica prestazione ha raggiunto un ottimo terzo posto.Altissimo il livello tecnico – agonistico degli atleti , ma Simone è un tipo tosto . Dopo un primo incontro dominato si è dovuto piegare al secondo con l’atleta francese ,che risulterà il vincitore della pool. Al terzo incontro, quello che ha deciso il podio, Simone si è imposto sul suo avversario con classe e tecnica.Ancora la U.S. Muggesana porta fiera un atleta ai massimi livelli.Complimenti Simo alla prossima .

venerdì 9 novembre 2007

IL COACH



IL COACH
Signori e signori oggi vi presentiamo lui,IL COACH alias DONATO GERARDO. Il maestro Donato è la mente il corpo e la forza della U.S. MUGGESANA .Grande esperienza e “pazienza” con i più piccoli, fanno del Maestro una persona speciale. Grande è la sua passione e la sua grinta che sa trasmettere con grande naturalezza a tutti gli atleti. 3° DAN , il nostro Gerardo parteciperà il 18/11/2007 al Campionato Europeo Master di Judo a Stoccarda nella categoria 81 KG, un grande in bocca al lupo da tutti noi COACH.A presto con una scheda più dettagliata dell’anima della MUGGESANA, il COACH GERARDO DONATO.

martedì 6 novembre 2007

SAPERE DI JUDO: L'ARBITRAGGIO



ARBITRAGGIO

Gli arbitri di jūdō hanno per missione:
di accordare parzialmente i vantaggi o la vittoria al combattenti in seguito alle tecniche riuscite;
di mantenere l'interesse del combattimento e di assicurare la sicurezza dei combattenti di fermare e far riprendere il combattimento quando è necessario;
di informare i combattenti ed il tavolo, e se possibile gli spettatori, dello svolgimento del combattimento, per esempio quando c'è inizio di immobilizzazione e dei punteggi;
di fare rispettare le regole e di applicare le sanzioni appropriate quando necessario.
Nelle competizioni ufficiali, tre arbitri assicurano l'arbitraggio: un arbitro detto "arbitro centrale" in posizione in piedi e che si sposta coi combattenti e due arbitri detti "arbitri di angolo" che si trovano seduti ai due angoli opposti della superficie di combattimento. L'arbitro centrale, in seguito a tecnica valida e valutabile o nell'assegnazione di una penalità deve esprimere chiaramente e tempestivamente, con dei segni convenzionali, la propria decisione. Il ruolo degli arbitri di angolo è di dare il loro parere in caso di disaccordo con la decisione dell'arbitro centrale. Per ciò, utilizzano gli stessi gesti di arbitraggio dell'arbitro centrale. Quando uno solo dei due arbitri di angolo da il suo parere, l'arbitro centrale prende atto del suggerimento ma non può modificare la propria decisione se la stessa è già stata espressa dal relativo gesto. Se entrambi i due arbitri di angolo sono d'accordo contro il parere dell'arbitro centrale, questo deve modificare la sua decisione. L'arbitro d'angolo determina anche se un'azione sul bordo è valida o no a seconda che l'azione stessa abbia dimostrato la sua efficacia dentro o fuori dai limiti del tatami, ovvero un'azione può continuare e terminare all'esterno dell'area di combattimento se colui che subisce Uke) esce dall'area di gara dopo aver ormai del tutto perso l'equilibrio.
Per farsi comprendere, l'arbitro utilizza dei termini di arbitraggio in giapponese corredati da un gesto, per essere compreso anche da lontano. Di seguito un elenco dei termini di arbitraggio impiegati in competizione con l'eventuale gesto accompagnatorio tra parentesi ed il loro significato:
Terminologia [modifica]
Hajime — combattete
Matte (braccio teso verso la parte anteriore palmo verso la parte anteriore) — fermate e ritornate a posto
Soremade — fine del combattimento
Sonomama (toccando i due combattenti, lett. "Restate come siete") — quando l'arbitro vuole verificare qualche cosa senza modificare la posizione dei combattenti durante la lotta a terra
Yoshi (toccando brevemente i due combattenti) — riprendete il combattimento, dopo Sonomama
Hantei — decisione dei giudici (braccio alzato in verticale)
Koka (braccio piegato, palmo verso la parte anteriore all'altezza del torso) — piccolo vantaggio
Yuko (braccio teso di fianco a 45 gradi, dita tese) — vantaggio medio
Waza-ari (braccio teso di fianco a 90 gradi, dita tese) — mezzo punto
Ippon (braccio teso al di sopra la testa, dita tese) — vittoria acquisita (punto), fine del combattimento
Osae-komi — inizio dell'immobilizzazione (braccio teso in avanti a 90 gradi palmo verso terra)
Toketa — uscita dall'immobilizzazione (agita il braccio teso in avanti a 90 gradi a destra e sinistra col palmo di taglio)
Shido — sanzione lieve. Il primo shido, corrisponde ad un koka, per l'avversario, il secondo, corrisponde ad uno yuko, il terzo, ad un waza-ari. (indica col dito il combattente sanzionato)
Hansoku-make - sanzione grave, che presa direttamente, comporta la squalifica. Oppure al 4° Shido, comporta la sconfitta dell'atleta, con l'eventuale possibilità di essere recuperato.
Esistevano in precedenza due altre sanzioni: Chūi (errore medio) e Keikoku (avvertimento prima della squalifica), queste sono state soppresse nel 2002: tutti gli errori che erano sanzionati con un Chūi o un keikoku, ora sono qualificati come Shido.

lunedì 5 novembre 2007

IL DOJO



Il Dōjō [modifica]
Il luogo dove si pratica il jūdō si chiama dōjō che significa "luogo di studio della via", parola usata anche nel buddismo ad indicare il monastero e ciò deve rappresentare un monito: il dojo è un luogo sacro da cui sono banditi comportamenti chiassosi e maleducati. Qui il Judo viene praticato su un materassino chiamato tatami. Anticamente in Giappone era fatto di paglia di riso, oggi si usano materiali sintetici purché sufficientemente rigidi da potervi camminare sopra senza sprofondare ed elastici per poter cadere senza farsi male.Per non farsi male è usata l'arte del battere la mano, che consiste nel battere la mano libera dopo essere stati proiettati.Per proiettare si intende cadere in seguito ad una tecnica dell'avversario.
Il tatami utilizzato nelle competizioni deve avere le misure minime di m 14 × 14 e massime di m 16 × 16. Al centro vi è l'area di combattimento di dimensioni minime di m 8 × 8 e massime di m 10 × 10; delimitata da una bordatura rossa di circa un metro di lunghezza.
Dal 2006, in via sperimentale, l'European Judo Union ha deciso di abolire la bordatura rossa, e di sostituirla con una bordatura gialla.